Incredibile ma vero: al primo nuovissimo treno Pop a trazione elettrica arrivato a Isernia lo scorso mercoledì, comprato dalla Regione Molise con fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza, sono bastate meno di 24 ore per adattarsi alla consuetudine che contraddistingue le ferrovie molisane. Ieri mattina, dopo essere partito dal capoluogo pentro alle 6:40, il treno si è dovuto fermare a Venafro, dopo circa 20 minuti di viaggio, per un problema tecnico. A raccontarlo, alcuni passeggeri a bordo del mezzo – un Etr 104.236 – inaugurato appena il giorno prima, che vanta elevati standard di affidabilità e sicurezza, come avevano appunto spiegato da Trenitalia. I viaggiatori hanno infatti dovuto attendere l’intervento dei tecnici che hanno riparato il guasto e dopo circa un’ora hanno consentito al convoglio di riprendere la sua corsa verso la Capitale.
Trenitalia, dal canto suo, ha fatto sapere che il disservizio è stato causato anche dalla poca esperienza del personale che deve ancora prendere familiarità con il nuovo mezzo.
Una autentica maledizione, verrebbe da dire ad ogni modo, visto che – in teoria – i nuovi mezzi come quello da pochissimo arrivato in Molise, il primo di 10 treni elettrici che dovrebbero ringiovanire la flotta regionale da qui ai prossimi due anni come da Contratto di Servizio stipulato tra Regione e Trenitalia, servono anche e soprattutto a ridurre e non di poco i disagi e i guasti con cui i pendolari fanno i conti un giorno sì e l’altro pure, a causa di mezzi ormai obsoleti, come si evince dalla cronaca locale e dalle numerose testimonianze dei viaggiatori.
Neanche a dirlo, si è scatenata in tempi record l’ironia social riguardo alla notizia del primo guasto del nuovo treno elettrico.
«Per risparmiare l’avranno comprato su Wish con i bollini del supermercato» – è il commento ironico di un utente. «Non fanno più le prolunghe di una volta» – ha aggiunto un altro commentatore. E ancora: «Se non fosse così drammatico sembrerebbe un articolo di Lercio», oppure «L’hanno comprato di seconda mano?»; «Speriamo abbiano conservato lo scontrino»; «Fanno ancora in tempo a prenderne un altro con il black friday».
Non sono mancate neppure le riflessioni più serie: «Una vera catastrofe, un capoluogo di regione che non ha una stazione. Per andare a Napoli e a Roma si fa la via Crucis, un vero schifo» – è il pensiero di una cittadina. «Quando mai funziona qualcosa in Molise?» – si domanda un’altra utente. « Sull’elettrico si sentono solo lamentele, sia per le automobili che per ogni altro mezzo di trasporto. Non perdiamo tempo e soldi» – aggiunge qualcun altro.
Insomma, il Molise sembra alle prese con un’autentica sciagura, quando si parla di trasporti ferroviari. E sul tema, i problemi non si limitano a qualche guasto di un treno o l’altro. È il motivo per cui, che in sintesi, in occasione dell’inaugurazione del nuovo Pop era presente anche un banchetto del Movimento Consumatori – con il ‘Presidio per non morire’ – volto a raccogliere le firme per ricordare che l’ottanta per cento della rete ferroviaria del Molise rimane desolatamente chiusa. Non la solita contestazione (pur sacrosanta), quella capeggiata da Filippo Poleggi, perché lo stesso Movimento Consumatori ha riconosciuto l’importanza dell’arrivo del nuovo mezzo, ma con la presenza del banchetto in Piazza della Repubblica ha voluto comunque evidenziare che siamo ancora ben lontani da risolvere i problemi del settore. I cittadini sono infatti da tempo nel pieno di una crisi per i tagli del servizio, per i lavori in corso e disservizi vari. Temi per cui si batte da tempo il “Presidio per non morire”, che chiede appunto la tutela dei consumatori in ordine agli standard di qualità del servizio stesso, che chiede dunque di riequilibrare il sistema di trasporto regionale restituendo serenità e vivibilità ai cittadini viaggiatori.
L’auspicio è davvero che la situazione cambi grazie agli investimenti previsti per il futuro e annunciati lo scorso mercoledì: oltre 80,6 milioni (dei quali circa 65,2 milioni finanziati dalla Regione Molise e un autofinanziamento complessivo di Trenitalia pari a circa 15,4 milioni) destinati all’acquisto dei nuovi treni elettrici. A fine consegna, prevista per il 2026, la flotta molisana sarà la più giovane d’Italia con un’età media pari a 1,2 anni.

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